Esonerato Thiago Motta in panchina, toccherà a Tudor cercare di risollevare la stagione della Juve e centrare l’obiettivo quarto posto
La Juventus riparte da Igor Tudor. Spetterà all’allenatore croato risollevare la ‘Vecchia Signora’ dopo le ultime delusioni tra coppe e campionato.

Stagione finora da dimenticare per la compagine bianconera, con la scelta di esonerare Thiago Motta per non rischiare di compromettere anche la corsa per la qualificazione alla prossima Champions League. L’obiettivo per Tudor è chiaro: conquistare il quarto posto, mentre a giugno si tireranno le somme sul suo futuro e una possibile permanenza. Anche perché aleggia già l’ombra di Antonio Conte alla Continassa: “La Juve è la casa di Antonio, certo che lo vedrei bene. Ma Conte ha dimostrato di saper ottenere risultati un po’ ovunque in Italia e in Europa”, spiega Massimo Mauro alla ‘Gazzetta dello Sport’.
Sul cambio di rotta e l’arrivo di Tudor: “È un allenatore che mi sembra abbia fatto quasi sempre bene in corsa. E conosce la Juventus. Mi sarebbe piaciuto anche Roberto Mancini, uno che ha vinto ovunque”, dice l’ex centrocampista.
Juventus, Mauro e il fallimento Motta: “Troppo potere a Giuntoli”
Mauro boccia il progetto Juve dopo la disastrosa parentesi con Thiago Motta in panchina: “Salvo l’idea estiva di Giuntoli e Motta di voler provare a vincere con un gioco diverso, ma la realizzazione è stata un fallimento totale. Fossi in Giuntoli sarei quello più deluso di tutti. Thiago Motta è stata una sua scelta e mandandolo via si è trovato a dover ammettere uno sbaglio. È stato dato troppo potere a un’unica persona. Giuntoli, di fatto, in questi mesi ha avuto tutta”.

Mauro infine punterebbe sul rilancio di Vlahovic nell’attacco della Juve: “Va rivalutato in fretta. Guardate cosa è successo a Kean in pochi mesi e con un po’ di fiducia in più. Il rischio è che succeda la stessa cosa con Vlahovic. Yildiz sacrificato in estate? No, io i giocatori forti me li terrei e ripartirei da loro”.